
METHODS OF INVESTIGATION
– The human mind and the machine –
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Multidisciplinary project of English, History and Computer Science. A cura della V D del Liceo Scientifico E.Torricelli di Roma 2016/2017
L’ALGORITMO DI FACEBOOK
di Marco Angeloni e Lorenzo Lupi VD
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EdgeRank è uno degli algoritmi più importanti nel marketing e nonostante questo pochissime persone ne hanno sentito parlare ed un numero ancor minore può dire di averlo pienamente compreso. EdgeRank è il nome dell’algoritmo che Facebook usa per determinare ciò che deve apparire nel flusso delle notizie di ogni utente. Capire come funziona questo algoritmo è essenziale per tutti coloro che cercano di commercializzare e vendere un prodotto o un servizio su Facebook. Il newsfeed (=flusso di informazioni) di Facebook è una Killer App (applicazione vincente) e nell’insieme delle notizie disponibili per gli utenti di Facebook, il newsfeed è l’ordine in cui appaiono le notizie che descrivono cosa stia accadendo di recente tra i propri contatti.

Perché il nome EdgeRank?
Perché ogni pezzo di contenuto su Facebook è conosciuto come un Edge. In italiano non abbiamo una traduzione significativa di Edge. Possiamo però considerare che ogni aggiornamento, ogni modifica dello stato, ogni pubblicazione di foto, rappresenti più della semplice pubblicazione: rappresenti un vantaggio per l’utente.
Questo “vantaggio” che l’utente ha quando agisce su Facebook ad ogni livello, ha il nome di Edge.
In questo concetto il newsfeed non è un semplice trascorrere di notizie, è un insieme dei più importanti Edge che sono determinati dall’algoritmo EdgeRank. E gli elementi che fanno parte di questo algoritmo sono:
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affinità con ogni membro della sfera sociale
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peso delle interazioni
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fattore tempo collegato alle interazioni.
Affinità con i membri della sfera socialeHai sicuramente già provato che se visiti spesso il profilo di un amico, oppure giri tra le sue foto, trovi poi i suoi aggiornamenti nel feed delle tue notizie. La stessa cosa succede se commenti i cambiamenti di stato di qualcuno che conosci. Sono tutti segnali che avvisano Facebook che hai un’affinità con questa persona o questa organizzazione. E di conseguenza le sue notizie e gli aggiornamenti arrivano nella tua home. In molti non sono favorevoli a questo sistema, perché è una profezia che si autoavvera: più una persona – o un’azienda – appare nel tuo newsfeed, più aumenta l’affinità e più costoro appariranno nel tuo newsfeed. Ma poiché le persone tendono sempre a raggrupparsi attorno ad un piccolo nucleo dei loro contatti (per quanto numerosi essi siano) questo sistema sembra funzionare bene per la maggior parte delle persone presenti su Facebook. Non è una buona notizia per le imprese.
Per esempio, se la tua azienda visita il profilo di qualcuno che ti sta seguendo, questo non ha alcuna influenza e non determina che le tue notizie appaiono nel newsfeed della persona che visiti. Tuttavia un tuo commento su una foto, potrebbe far scattare un suo commento e determinare poi una maggior affinità tra l’azienda ed il profilo della persona.
Peso delle interazioni
Il peso delle interazioni è una formula che decide che alcuni contenuti hanno più probabilità di apparire nel feed delle notizie di altri. Le foto sono più importanti dei “mi piace” nel profilo di un’azienda. Non c’è una sequenza definitiva del peso delle interazioni, ma ci sono oggetti che acquisiscono più EdgeRank di altri e che hanno quindi un peso diverso e superiore. I tre tipi di contenuto che hanno un peso superiore rispetto ad altri sono i video, le foto ed i link. Sapendo questo, dovrebbe anche cambiare il modo di comunicare tramite Facebook, incorporando gli oggetti che hanno un peso maggiore.
E’ interessante notare che il Peso delle interazioni è diverso da persona a persona. Chi naviga spesso nelle fotografie ha più probabilità di averle nel proprio newsfeed, in misura maggiore di chi non si interessa alle fotografie. Questo dovrebbe scoraggiarti dal mettere le foto in ogni aggiornamento di stato, perché il tuo obiettivo è raggiungere più persone possibili, non solo gli appassionati di foto. Sempre pensando alle pagine aziendali si impone una strategia diversificata, che usi foto, video e link andando a colpire i segmenti di pubblico maggiormente interessati. E’ anche importante capire che Facebook fa di questi argomenti un uso politico. Ci sarà sempre un momento in cui Facebook spinge strategicamente un elemento e deprime un altro e sarebbe importante riuscire a comprendere ciò che Facebook sta cercando di promuovere. Se la varietà è importante per raggiungere target diversi di persone, anche capire il peso relativo dei diversi tipi di oggetti può aumentare il pubblico potenziale che stai cercando di intercettare su Facebook.
Il fattore Tempo collegato alle interazioni
L’elemento finale dell’algoritmo EdgeRank è legato all’attualità, che è il tempo di decadimento della notizia. Per quanto EdgeRank si basi sull’Affinità e sul Peso delle relazioni, una notizia vecchia ha meno probabilità di apparire, a differenza di Twitter che si basa solo sull’ordine cronologico inverso (ogni nuovo tweet abbassa il precedente). Molto semplicemente, ogni attività recente ha molte più probabilità di apparire dell’attività passata. L’implicazione logica è che si dovrebbe cercare di creare attività in corrispondenza dei punti nel tempo in cui il pubblico ha più probabilità di usare Facebook, perché questo riduce il tempo di decadimento ed aumenta la possibilità che i tuoi contenuti raggiungano il newsfeed dei contatti affini. Comprendere il tempo di decadimento ha anche un’altra potenziale implicazione. Le notizie che appaiono nel newsfeed hanno un EdgeRank che supera quello delle altre notizie. Si potrebbe quindi aumentare l’esposizione dei contenuti, creandone quando le altre persone hanno minori probabilità di creare contenuti, riducendo in questo modo la competizione per apparire nel newsfeed. In definitiva, il newsfeed non è un semplice scorrere delle notizie, ma è un terreno da conquistare con una competizione.
Fonti:
www.social-media-analytics.it/social-media-analysis/come-funziona-ledgerank-di-facebook/